Carezza, ecco tutti i cantieri in quota
Scritto da Red.azione il 1 Ottobre 2021
In questi ultimi mesi, ai piedi di Catinaccio e Latemar, da San Cipriano di Tires a passo Costalunga, è tutto un fervore di scavatori, cingolati, pick up, fuoristrada, camion ribaltabili, betoniere e gru, come mai era capitato di vedere in Dolomiti al medesimo tempo, nel giro di pochi chilometri in linea d’aria. Perché la pandemia non solo non ha fermato i progetti imprenditoriali, ma pare addirittura li abbia alimentati. Coraggio da parte di chi investe, critiche asperrime da parte delle associazioni alpinistiche e di tutela ambientale, rimbalzate sui più importanti blog nazionali (uno su tutti quello di Alessandro Gogna) ma pure in Germania, con prese di posizione durissime da parte del Dav, con i suoi 1,3 milioni di soci il potente e assai influente Club alpino tedesco.
Non è dato sapere se sia nato prima l’uovo o la gallina, ossia se siano nuove le esigenze di turisti e frequentatori della montagna, o se i nuovi bisogni vengano indotti dal fiorire di novità imprenditoriali. E non si tratta nemmeno del solito, trito, antagonismo fra eco-nomia ed eco-logia. Il fatto certo è uno: a Carezza è terminata un’epoca. In passato gli impianti di risalita erano in servizio in inverno per lo sci alpino e alcuni (pochi) rimanevano in attività pure in estate, per avvicinarsi all’attacco di ferrate o vie d’arrampicata o consentire a tanti gite altrimenti eccessivamente lunghe e faticose.
Non è più così, definitivamente da quest’estate, con il lancio del giornaliero da 29 euro a testa per gli impianti che consentono di partire a piedi (o in bici) da Nova Levante per arrivare al Lago di Carezza passando da malga Frommer, la nuova stazione intermedia della cabinovia Re Laurino per il Coronelle e la seggiovia Tschein, allungata a valle fino a malga Moser, arrivando al lago grazie al tecnologico lungo ponte tibetano sul retro del parcheggio auto del Karersee. Ma non è solo questo.
Si sta chiaramente tentando di alzare l’asticella: dove c’era un rifugio con spartane camerate destinate agli alpinisti dotate di servizi in comune e gastronomia basica, ora si punta a rifugi comodosi, o addirittura ad alberghi di livello elevato, con ogni comfort, aperti se non tutto l’anno quasi, dove si punta su benessere ed eno-gastronomia gourmet. Hotel per raggiungere i quali saranno sufficienti funivia panoramica, cabinovia e scala mobile in perfetto stile centro commerciale. Con un’inevitabile ripercussione, sarà il tempo a dire se positiva o meno: l’ampliamento della platea di frequentatori della montagna anche a chi per così dire difetta di un certo know how culturale e tecnico, già iniziato con l’arrivo della pista da downhill da malga Frommer a Nova Levante e incrementato dall’avvento delle mountain bike elettriche trasportate anche a mezzo cabinovia, che hanno permesso pure a chi non ha la “gamba” di percorrere erti sentieri e forestali.
Fatto sta che ora si costruisce.
A San Cipriano di Tires, di fronte al faraonico 5 stelle Cyprianerhof, si sta erigendo la stazione a valle della nuova funivia a due cabine, a va e vieni, per malga Frommer. Da qui in su, verso passo Nigra, in mezzo agli spettrali boschi schiantati dalla tempesta Vaja, si è eretta una impressionante serie di tralicci, alti decine di metri, l’ultimo dei quali pochi metri a lato della provinciale che porta a malga Frommer. Qui si sta costruendo la stazione a monte della nuova funivia, in fondo alla pista del Coronelle. La nuova funivia, raccontano alla dirimpettaia Tierscher Alm, per attirare pubblico sarà una novità assoluta, una funivia a due piani, cabrio: sotto cabina normale, sopra una sorta di terrazza panoramica priva di tetto. Per ora, ufficialmente senza annessa pista da sci. Si inaugura il 15 gennaio.
A malga Frommer, invece, a giugno è stata aperta al pubblico la nuova cabinovia ad ammorsamento automatico König Laurin per il rifugio Coronelle, con nuova stazione intermedia in corrispondenza della stazione a monte della seggiovia Tschein, la quale, opportunamente allungata spostando più in basso la stazione a valle, ora permette di salire e scendere alla Moseralm, solo di nome una malga, in realtà un altro hotel di lusso 4 stelle superior con annessa nuova area spa, interna ed esterna.
Al passo Santner, scavatori a oltre 2700 metri: al posto della vecchia gloriosa piccola capanna eretta per dare ricovero ad alpinisti e soccorritori, si stanno gettando le fondamenta del nuovo rifugio, una sorta di tenda di cristallo triangolare: avrà una trentina di posti letto.
Quattrocento metri di dislivello più in basso, al Coronelle, dopo lo sbancamento per la nuova stazione a monte dotata di scala mobile interna e calcestruzzi a vista ingentiliti da luci colorate, si sta procedendo, non senza difficoltà, alla copertura della lunga ferita – circa 200 metri di dislivello di frana – creatasi a seguito degli scavi per il cantiere. I lavori dovrebbero terminare con novembre. Il tutto in attesa che impiantisti della Latemar Carezza srl e Provincia di Bolzano trovino o meno un accordo su cessione ai privati, demoricostruzione e gestione trentacinquennale del rifugio Coronelle, dopo che la stessa Provincia aveva bocciato l’idea degli impiantisti di erigere una torre-museo di cristallo alta diciotto metri a lato del Coronelle.
Scendendo lungo la linea della seggiovia esaposto Tschein, a partire dalla nuova intermedia della cabinovia per il Coronelle, all’interno della quale sono ora alloggiate le macchine per il sistema di innevamento artificiale, a metà percorso, fra i prati, si notano una nuova costruzione di servizio in cemento e più in basso possenti scavi: si irregimentano le acque di un piccolo ma turbinoso torrente che già nel 2019 era esondato creando notevoli disagi, ma nel frattempo si posano anche nuove tubature per l’innevamento. Tubature ex novo anche sul lato nord della pista del Paolina: si sta scavando sulla sinistra guardando dalla strada provinciale Nigra Costalunga. Alla base dell’ex sciovia Rosengarten, al posto della baracchetta di servizio, sta sorgendo un ampio ristorante: due corpi di fabbrica, si chiamerà Franzin Alm. Il sottostante skilift Franzin verrà sostituito, anche se non si è ancora deciso come. Di certo non sarà realizzata la prevista seggiovia da malga Moser alla baita Masarè, ritenuta eccessiva. Si punta piuttosto a riammodernare l’esistente.
A passo Costalunga sempre la famiglia Eisath, a capo della Latemar Carezza srl, sta realizzando un nuovo edificio: in parte ricettivo – un b&b con diciotto stanze – in parte multiservizi: scuola di sci, ufficio skipass ecc.
Infine, ai piedi di Pulpito e cima Popa, sui Prati del Latemar, l’interessenza dei contadini di Cornedo e Nova Levante sta costruendo un nuovo edificio commerciale: residenza del pastore più annessa piccola attività di ristorazione, un copia-incolla della Ochsenhütte sulla strada verso il passo Nigra, poco prima del Duca di Pistoia.