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Bianco, bene il nuovo interesse per il Mediterraneo

Scritto da il 4 Marzo 2022

“Dopo che per parecchio tempo l’Europa è stata molto poco attenta alle tematiche che riguardano il suo fianco Sud e il Mediterraneo, negli ultimi anni qualcosa è cambiato: lo dimostra il fatto che in piena pandemia la Commissione Ue ha rinnovato l’accordo di buon vicinato con iniziative nei confronti della regione, nell’ottica di un partenariato rafforzato. Ma per affrontare i molti temi in agenda, realizzando così una vera iniziativa euromediterranea, è fondamentale che le politiche non lasciate ai singoli Stati nazionali, ma che ci sia il coinvolgimento delle regioni e dei Comuni”. Lo ha affermato ilpresidente del Consiglio nazionale di Anci Enzo Biancopartecipando al 9° vertice europeo delle regioni e delle città, organizzato in collaborazione con il Comitato europeo delle Regioni (CdR) e la presidenza di turno francese che si sta svolgendo a Marsiglia. Intervenendo nella sessione dedicata al rapporto con il vicinato meridionale, su cui è stato relatore di una relazione approvata a maggioranza dal Comitato delle Regioni, Bianco, pur riconoscendo il rinnovato impegno dell’Europa per il Mediterraneo, ha auspicato più coraggio nelle sue iniziative per il fianco Sud. “Immaginando, ad esempio, una carta mediterranea dei diritti umani da far firmare a tutti i Paesi europei mediterranei, oppure per affrontare insieme le grandi questioni come quella della migrazione o della sicurezza. Su tutti questi temi – ha sottolineato Bianco – si possono ottenere i risultati migliori di sempre se li si affronta insieme con un approccio coordinato ed integrato”. Analogo auspicio anche per i temi relativi all’ambiente e al cambiamento climatico “che nel Mediterraneo ha un impatto notevole, visto che lì il surriscaldamento incide in modo molto più forte che in qualsiasi altra area del pianeta”, ha ricordato Bianco che sull’argomento è stato relatore di un parere approvato dall’Assemblea regionale e locale euromediterranea (ARLEM). “Su tutto questo servono politiche che non siano lasciate solo agli Stati nazionali, ma che sappiano valorizzare il contributo dal basso delle amministrazioni locali che, in questi anni, sono state in grado di realizzare importanti esperienze di partenariato coi Paesi mediterranei”, ha concluso.


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