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Dolomiti, già aperto il 74% degli impianti. Per le bici 400 km di tracciati

Scritto da il 26 Giugno 2022

La parola chiave, quest’anno, per una stagione estiva che si annuncia da record è sostenibilità. L’invito ai turisti (ma anche ai residenti) è quello di lasciare il più possibile l’auto in garage. E per convincere anche gli scettici la stagione è stata allungata fino all’inizio di novembre in gran parte delle località più gettonate (Gardena, Badia, Tre Cime, Val d’Isarco ecc.) e la disponibilità di impianti di risalita e tracciati per ciclisti è ancora maggiore rispetto al recente passato.

Gli impianti di risalita: da Gardena, Alta Badia e val di Fassa il contributo maggiore.

Soprattutto gli ospiti italiani a luglio e agosto scelgono mete collaudate che garantiscono una grande disponibilità in termini di impianti. Questa settimana tra Gardena e Alpe di Siusi erano aperti 20 su 24, in Alta Badia 16 su 19, nella vicina Val di Fassa 20 su 25. Bene anche Arabba (7 su 10), Tre Cime (5 su 6), Obereggen (4 su 4) e Rio Pusteria-Bressanone (7 su 7). Il numero degli impianti aperti si attesta a quota 91 su 123, pari al 74 per cento del totale all’inizio della terza decade di giugno.

Per gli appassionati di bici non c’è che l’imbarazzo della scelta.

La maggior parte dei patiti delle due ruote ha imparato a portarsi la bici al seguito anche in alta quota. Impressionante la scelta nell’ambito dell’offerta Dolomiti Supersummer.

Stiamo parlando di 3.000 chilometri quadrati di paesaggi montani, più di 400 km di tracciati per mountain bike e oltre 24 mila metri di dislivello che trasformano le Dolomiti estive in una sorta di eldorado delle bici. Si spazia dall’utente tradizionale a quello più esigente e la scelta comprende sentieri, discese, piste da enduro e bike park che offrono ampie possibilità per principianti e professionisti. Nel momento clou della stagione 120 impianti di risalita consentono ai ciclisti di raggiungere le vette delle Dolomiti.

«La maggior parte delle funivie consente il trasporto bici», e quindi le escursioni sono a impatto zero. Tra i giri “medi” più impegnativi (32,332 km, 950 metri di dislivello) c’è quello del Bullaccia e ci si serve della cabinovia Ortisei/Alpe di Siusi. Questo percorso oltrepassa il Passo Pinei fino a Ortisei e con la cabinovia all’Alpe di Siusi, il punto più elevato del tour. La discesa sulla strada provinciale consente di fare ritorno a Castelrotto. A causa della chiusura della strada Tränka (Bulla) quest’anno il tour sarà sostituito con una variante attraverso Ortisei.

Molto gettonati anche i percorsi facili. Un esempio in tal senso è il Pliscia-Tour in Alta Badia: 17,088 chilometri e 294 metri di dislivello. È un percorso ad anello fino al nucleo rurale di Pliscia, da dove senza dover superare grandi dislivelli si rientra a San Vigilio passando accanto a tipici insediamenti rurali. Il «Furcia Trial» (4,85 km con 527 metri di dislivello) è un “medio” alla portata di chi è già rodato. La discesa non è mai brusca. E questo grazie alle tantissime curve – in totale 124 – che dividono la cima dal passo Furcia, da dove la cabinovia Ruis riporta i bikers sulla sommità di Plan de Corones.

La sfida sul trail Furcia? Riuscire a guidare senza pedalare e usando i freni il meno possibile. Il Furcia è un tracciato giusto se siete biker di livello intermedio, così come esperti che vogliono ottenere il massimo da uno stile di guida attivo.


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