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Slow Food avvia progetto per salvare pascoli e prati stabili

Scritto da il 23 Settembre 2022

C’è anche la tutela dei pascoli e dei prati stabili, quelli cioè non seminati e ricchi in biodiversità naturale, nell’agenda di Slow Food dei prossimi anni. L’associazione fondata da Carlo Petrini, che in questi giorni organizza a Torino Terra Madre Salone del Gusto, ha presentato oggi un nuovo progetto grazie al quale intende combattere la scomparsa dei prati di montagna e di pianura, le cui erbe rappresentano la dieta ideale dei ruminanti. Ciò avverrà sostenendo le produzioni lattiero-casearie ottenute da animali allevati al pascolo, anche grazie al coinvolgimento della rete di vendita di Eataly, e favorendo la riconversione di prati che oggi stabili non sono.

Le superfici di prati stabili si stanno riducendo a ritmi vertiginosi: sulle Alpi italiane, circa 800 mila ettari sono stati abbandonati dal 1960 a oggi. Nell’Unione europea, è scomparso il 16% del totale: dal 1969 sono andati perduti all’incirca centodiecimila chilometri quadrati di prati stabili, una superficie pari all’intera Bulgaria.

Oltre alle ripercussioni positive sulla salute degli animali e sulle proprietà organolettiche dei prodotti alimentari – hanno spiegato la direttrice generale di Slow Food Italia, Serena Milano, e Francesco Sottile, docente di Coltivazioni arboree e biodiversità all’università di Palermo – i prati stabili sono uno strumento di lotta al cambiamento climatico: sono infatti in grado di catturare e immagazzinare il carbonio.


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