Baldo, il Comune di Avio finanzia sei nuove postazioni per i cacciatori contro i cinghiali
Scritto da Red.azione il 27 Agosto 2021
“La minaccia di una presenza stabile non è più un ipotesi ma una dura realtà. Anche il Monte Baldo aviense è ormai diventato terra di conquista dei cinghiali e la loro dannosa presenza in termini economici ed ambientali va contenuta prima che sia troppo tardi – afferma preoccupato il sindaco di Avio Ivano Fracchetti – per questo recentemente la giunta comunale ha assegnato un contributo straordinario alla Riserva cacciatori per realizzare 6 postazioni di controllo dei cinghiali sulla montagna aviense ai confini con il Veneto”.
Con le nuove norme emanate dalla Provincia si può procedere con l’abbattimento di questa specie di animale (e degli ibridi) introdotta abusivamente a scopo venatorio, “anche fuori dal periodo di caccia e nelle zone in cui è vietata per motivi sanitari per la tutela del suolo per la selezione biologica per tutelare il patrimonio storico-artistico e le produzioni zoo-agroforestali e ittiche”.
Le immagini che diffonde il Comune di Avio parlano più di mille parole e testimoniano la presenza dannosa è pericolosa del cinghiale nel territorio di Avio. Non soltanto nel fondovalle dove da anni è stato lanciato l’allarme dagli agricoltori per l’invasione degli animali selvatici che nelle campagne provocano ingenti danni alle colture agricole, ma anche in montagna dove branchi di cinghiali hanno ormai raggiunto i 1800 metri di quota.
Una presenza molto pesante come si vede nelle foto: un branco di cinghiali in località Colme poco distante dall’arrivo della seggiovia per Pra Alpesina, i prati “arati”, le zolle di terra frantumate e il terreno costellato da profonde buche. Impossibile – spiega il Comune in una nota – in queste condizioni esercitare l’attività pastorizia.
“La presenza massiccia di questi animali non può più essere tollerata – conclude il sindaco Fracchetti – I cinghiali non solo hanno pesanti impatti sulle colture agricole e sugli equilibri ecologici e faunistici ma possono essere anche pericolosi per l’uomo e causare incidenti stradali.
Non credo sia simpatico trovarsi davanti un animale di queste dimensioni che per qualche motivo, specie per la presenza di cuccioli, si sente minacciato con il rischio di attaccare per difendersi”.