Covid: scienziati sperano in vaccini spray, 100 in sviluppo
Scritto da Red.azione il 7 Settembre 2022
Anche se ancora mancano prove sufficienti sull’uomo, gli scienziati ripongono molta fiducia nella possibilità che i vaccini inalabili da naso o bocca possano fermare il Sars-Cov-2. Dozzine di gruppi di ricerca e aziende, infatti, lavorano su questi prototipi, come racconta un articolo su Nature online, all’indomani dell’approvazione, in Cina, del primo vaccino spray contro il Covid. Tanto che quello approvato da Pechino è “solo uno degli oltre 100 vaccini orali o nasali in sviluppo nel mondo”.
Gli attuali vaccini sono efficaci nel ridurre la gravità della malattia e prevenire il ricovero, ma non bloccano le forme lievi o la trasmissione del virus. Uno dei motivi è che vengono iniettati nei muscoli: i vaccini intramuscolari, infatti, inducono una risposta immunitaria che include i linfociti T (che distruggono le cellule infette) e i linfociti B (che producono anticorpi che neutralizzano i patogeni per impedirgli di entrare in cellule sane). Queste cellule e anticorpi circolano attraverso il sangue ma non sono presenti a livelli sufficientemente alti nel naso e nei polmoni per fornire protezione rapida. Nel tempo che impiegano ad arrivare lì attraverso flusso sanguigno, il virus si diffonde e la persona si ammala.
Di contro, i vaccini spray attivano subito le cellule immunitarie presenti nelle mucose che rivestono le cavità del naso e della bocca attraverso le quali il Sars-CoV-2 entra nel corpo. Queste cellule localizzate “agiscono come sentinelle nel sito dell’infezione”, afferma Benjamin Goldman-Israelow, medico della Yale School of Medicine di New Haven, nel Connecticut, quindi “possono agire molto più rapidamente nel fermare i patogeni”, prima che si diffondano. Gli sviluppatori di vaccini spray sperano che questi vaccini prevengano anche casi lievi di malattia e blocchino la trasmissione, ottenendo quella che è nota come immunità sterilizzante. Degli oltre 100 vaccini spray un sviluppo, 20 hanno raggiunto studi clinici sull’uomo e 4 – in India, Iran e due in Cina – hanno completato o in corso studi di fase III per testare sicurezza e funzionamento rispetto ad altri vaccini.