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Covid, varianti sempre più efficaci nel diffondersi

Scritto da il 19 Agosto 2022

Le nuove varianti del virus SarsCoV2 stanno diventando sempre più efficaci nel diffondersi, tanto che la Omicron ha dimostrato di poter liberare nell’aria una quantità di particelle virali fino a mille volte superiore rispetto a quelle liberate da chi ha l’infezione da Alfa o Delta. Lo indica la ricerca dell’Università del Maryland online sulla piattaforma medRxiv, che accoglie articoli che non hanno ancora affrontato l’esame della comunità scientifica. Citata dalla rivista Nature sul suo sito, la ricerca è una conferma ulteriore di quanto sia importante dotare gli ambienti chiusi di sistemi di ventilazione efficienti.

“Bisognerebbe spingere i governi a investire nel miglioramento della qualità dell’aria interna, attraverso sistemi di ventilazione e filtri più efficienti”, osserva l’esperta di malattie infettive emergenti Kristen Coleman, che ha coordinato la ricerca con l’epidemiologo Jianyu Lai.

Lo studio è stato condotto nel periodo compreso fra metà 2020 e l’inizio del 2022, su 93 persone con infezione causata dalle varianti Alfa, Delta e Omicron, tutti vaccinati in precedenza. A ciascuna è stato chiesto di parlare e gridare per 30 minuti all’interno di una struttura a forma di cono collegata a uno strumento che rilevava le particelle virali emesse. Il dispositivo, chiamato Gesundheit-II, è in grado di individuare, nell’aerosol, goccioline dal diametro di 5 micrometri o meno, che possono fuoriuscire dalle mascherine chirurgiche. E’ emerso così che le persone con infezione causata dalle tre varianti diffondevano nell’aria una quantità di virus superiore rispetto a quanto faceva chi aveva il ceppo originario del virus. E’ stato inoltre individuato un superdiffusore, in grado di diffondere nell’aria una quantità di virus mille volte superiore rispetto agli altri individui coinvolti nell’esperimento. 

Perché alcune persone diffondono quantità maggiori di virus è ancora un mistero. Si ritiene che potrebbero giocare un ruolo fattori biologici come l’età, oppure il comportamento, considerando che il superdiffusore individuato nell’esperimento tossiva più frequentemente rispetto alle altre persone coinvolte nello studio. Se i risultati dell’esperimento saranno confermati, potrebbero indicare che le persone affette da varianti più recenti potrebbero diffondere il virus in modo sempre più efficiente.


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