Crisi climatica, attivisti sfilano in barca a Malcesine
Scritto da Red.azione il 13 Settembre 2021
Una barca a vela addobbata con uno striscione che recita “Crisi climatica ed ecologica» ha guidato un corteo di barche e kayak che ha sfilato sul lago di Garda: l’obiettivo era quello d’accendere l’attenzione sull’emergenza ecologica globale e sui suoi riflessi locali. Si è svolta oggi, domenica 12 settembre, l’azione degli attivisti trentini, bresciani e veronesi di Extinction Rebellion, il movimento ecologista che sceglie sempre modalità dirompenti e spettacolari per veicolare il suo messaggio.
Alla marcia delle barche si è aggiunta la rappresentazione di un “finto annegamento” che ha coinvolto alcuni attivisti: stringendo un grande striscione che recita «+4°C= Pianeta inabitabile, agire ora», gli attivisti hanno simulato il proprio annegamento per suggerire le conseguenze dell’incremento delle temperature globali. Queste azioni drammatiche e spettacolari sono state precedute da dibattiti aperti alla popolazione: presso il presidio allestito in piazza Marconi a Malcesine, gli attivisti e i cittadini si sono confrontati sottolineando l’impatto della crisi climatica sull’ecosistema del lago, sottolineando la messa a rischio di numerose specie animali presenti solo sul Garda e l’incompatibilità del clima di tipo tropicale che sta avanzando verso le nostre latitudini con settori economici millenari come l’uliveto del Garda. Tra le conseguenze dei cambiamenti climatici segnalate dagli attivisti di Extinction Rebellion vi è anche il moltiplicarsi degli eventi meteorologici estremi che negli ultimi anni hanno colpito proprio il Garda: è convinzione diffusa anche tra gli scienziati del clima che questo tipo di eventi disastrosi siano direttamente collegati alla crisi climatica scatenata dall’impatto delle attività umane.
«Non si tratta di semplice maltempo – si legge nel comunicato di Extinction Rebellion – Gli eventi estremi continuano ad aumentare anche in Italia e diventano sempre più violenti e pericolosi a causa del collasso climatico causato dalle emissioni delle attività dell’uomo. Non siamo tutti sulla stessa barca, alcuni sono su uno yacht e altri su una zattera, ma siamo tutti nella stessa tempesta e dobbiamo iniziare a mobilitarci per sopravvivere. Dobbiamo chiedere a chi dovrebbe tutelarci di iniziare a prendere dei provvedimenti seri per contrastare le crisi che ci aspettano».