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Dopo la tragedia della Marmolada si studia come monitorare i ghiacciai

Scritto da il 6 Luglio 2022

Torrenti che modificano il loro corso, pareti un tempo solide che cominciano a sgretolarsi, lingue di ghiaccio che arretrano sempre di più: sono questi alcuni dei campanelli d’allarme sullo stato di salute dei ghiacciai. Rilevarli in modo capillare e in tempo reale è una vera impresa, ma è necessario farlo perché i ghiacciai e tutta l’alta montagna sono sempre meno stabili, come purtroppo ha dimostrato la tragedia della Marmolada, e ogni modifica deve essere presa in considerazione, da chi i ghiacciai li studia come da chi raggiunge per passione. 

Di qui l’idea di unire le due competenze, alla quale sta lavorando uno dei più noti glaciologi italiani, Claudio Smiraglia, coordinatore dell’attuale Catasto dei ghiacciai italiani e docente ordinario fuori ruolo di Geografia fisica dell’Università di Milano. L’obiettivo è raccogliere le osservazioni di tutti coloro che frequentano la montagna tramite un questionario online per avere un quadro sempre aggiornato dello stato di salute dei ghiacciai, in linea con la cosiddetta citizen science, ossia la scienza che nasce dal contributo che ciascun cittadino può dare raccogliendo o analizzando dei dati. “E’ un progetto che prende l’avvio da quanto si fa nelle regioni alpine di Francia e Svizzera e nato prima della tragedia della Marmolada”, dice Smiraglia. 


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