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Doppio danno del Covid sui reni, problemi possono durare mesi

Scritto da il 9 Marzo 2022

L’infezione da Sars-CoV-2 può colpire anche i reni di persone sane, aggravando il decorso della malattia, tanto che un deceduto su 4 per Covid-19 presentava un danno renale acuto. E le conseguenze del Sars-Cov-2 su questi organi, spesso sottovalutati e poco conosciuti, proseguono anche nella fase di convalescenza: chi soffre di Long Covid, infatti, ha un maggior rischio di sviluppare problemi ai reni. Il virus può infettare direttamente le cellule renali e causare danni cellulari ai soggetti con funzione renale normale prima della infezione. L’impatto della pandemia sui reni è uno dei temi al centro di NefroFocus, il convegno che si terrà a Roma il 25 e 26 marzo, a ridosso della Giornata Mondiale del Rene che si celebra il 10 marzo.
All’inizio del 2020, i medici di Wuhan in Cina avevano segnalato insufficienza renale acuta legata all’infezione da Sars-CoV-2 nei pazienti. A distanza di 2 anni, gli studi hanno mostrato che questa compare in una quota tra il 24 e il 57% dei ricoverati per Covid-19, ma può arrivare anche all’80% tra chi necessita di terapia intensiva. Dal report dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) su un campione di circa 7.900 deceduti per Covid, il 24,9% riportava un danno renale acuto. Le cause di questi danni sono dovute sia a effetti diretti che indiretti.
“Il virus – spiega Massimo Morosetti, presidente Fondazione Italiana del Rene (FIR) e direttore UOC Nefrologia dell’Ospedale Grassi di Roma – provoca sui reni un effetto indiretto, determinato dalla risposta infiammatoria diffusa che provoca la liberazione di mediatori dell’infiammazione nel sangue, il cui accumulo è tossico per reni”. Ma il Sars-Cov-2 arriva anche direttamente nei reni che abbondano di recettori ACE2, porta d’ingresso del virus nelle cellule. “Le ultime evidenze – prosegue – mostrano che il virus può infettare direttamente le cellule renali e causare un processo di fibrosi”.
L’infiammazione, inoltre, può persistere per mesi. Una recente ricerca su 89.000 veterani statunitensi mostra un calo del 50% delle funzioni renali, in molti casi fino a un anno dopo l’infezione da Sars-Cov-2.


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