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Fonti Ue, sull’embargo al petrolio la soluzione non è vicina

Scritto da il 13 Maggio 2022

Nella Ue proseguono, sottotraccia e al più alto livello, i contatti sull’embargo al petrolio russo inserito nel sesto pacchetto di sanzioni annunciato diversi giorni fa. La situazione resta quella dell’impasse. La soluzione non appare vicina e la questione, spiegano fonti Ue, “è complessa”. La riunione degli ambasciatori dei 27 oggi non ha affrontato il tema. Nel weekend i contatti continueranno, ma non si esclude più un’ipotesi: quella di spacchettare il sesto round di misure in due fasi, lasciando l’entrata in vigore dello stop al greggio ad un secondo momento.

L’ipotesi spacchettamento, però , non piace a tutti gli Stati membri. Il rischio di uno spacchettamento, si spiega, potrebbe essere quello di dare un’immagine di debolezza di fronte alla Russia. Ma, allo stesso tempo, prolungare per un tempo eccessivo la messa in campo del sesto pacchetto potrebbe essere controproducente: le misure contro personalità russe – come il patriarca Kirill – o contro istituti finanziari come la Sberbank sono state rese note ormai diversi giorni fa. E più passa il tempo più diminuisce la portata del danno economico che l’Ue, attraverso le sanzioni, può apportare a Mosca.

Se la strada dello spacchettamento fosse adottata, spiegano fonti europee, ciò non vorrebbe comunque dire che l’Ue ha accantonato l’embargo al greggio, piegandosi di fatto alle criticità poste dall’Ungheria. La misura, si osserva, ci sarà comunque. “Tutte le opzioni sono sul tavolo, la priorità è restare uniti”, spiega una fonte diplomatica Ue.


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