Funivie di Campiglio, perdita di circa 15 milioni e posizione finanziaria negativa attorno ai 48 milioni
Scritto da Red.azione il 27 Luglio 2021
Lunga, densa di contenuti, con sorpresa finale. Sintesi estrema dell’assemblea di Emmeci Group, la società nata quasi 22 anni fa, il 23 ottobre del 1999, con lo scopo preciso di bloccare il tentativo di scalata di Ernesto Bertoli alle Funivie di Campiglio.
Partiamo dai dati di bilancio. Perdita di 78.657 euro, cui la società farà fronte con le disponibilità finanziarie nel frattempo accantonate. Emmeci Group è una holding, quindi non ha operatività, perciò riesce a controllare senza difficoltà la situazione.
Chi ha operatività è la Società Funivie Madonna di Campiglio, per la quale ha parlato il suo presidente, Sergio Collini, che (senza far torto al presidente di Emmeci Marcello Andreolli) appare come il vero “deus ex machina” della holding, ma anche del resto della ski area.
Collini ha tracciato il quadro della situazione, che si può definire preoccupante, se non drammatica, a causa della pandemia. “Potrebbe attenuarsi la gravità se arrivassero i tanto declamati ristori”, ha detto in sostanza Collini, ricordando che le società impiantistiche sono state chiuse per decreto.
Il guaio è che sono appesantite da costi fissi avvicinabili al 70% del fatturato. Nelle spese ci sono le revisioni ordinarie e straordinarie, che non si possono non fare.
Dopo la tragedia del Mottarone, poi, le revisioni che si potevano rinviare di un anno, essendo stati gli impianti fermi, non si sono potute rinviare. Per capirci, la Società Funivie ha messo in programma 600.000 euro per la revisione degli impianti.
Situazione quasi drammatica, si diceva. Collini ha annunciato che porterà all’assemblea di settembre una perdita di circa 15 milioni e una posizione finanziaria negativa attorno ai 48 milioni. Certo, nonostante la chiusura, la società ha fatto investimenti per 17 milioni (vedi Fortini ed altro). Perdite anche per Folgarida-Marilleva.
Fin qua Collini. Tornando al bilancio di Emmeci Group, è stato approvato a larghissima maggioranza. Così si è chiusa l’assemblea, con inno finale alla vaccinazione, unico strumento a disposizione per cercare di far risalire gli impianti di risalita. Anche perché va da sé che un altro inverno senza entrate significherebbe il disastro. Ci si affanna a fare previsioni e soprattutto simulazioni su cosa accadrà nel prossimo inverno. L’ipotesi più accreditata dice che potrebbe esserci un calo del 30% sui numeri di un anno normale. Sarebbe già sufficiente per iniziare a programmare un rientro dai debiti.
Così finisce l’assemblea. Ma prima si deve rinnovare il Consiglio di amministrazione. E qui arriva la sorpresa. Il presidente Marcello Andreolli annuncia che il Consiglio avrà d’ora in poi un membro in meno. Tradotto: è stata tolta la sedia finora occupata da Michela Bonafini, esponente di una famiglia di Spiazzo che si colloca fra i soci fondatori della Emmeci.
Ora il Consiglio di amministrazione ha una filiera corta, se così si può sintetizzare. La maggioranza appartiene ai privati, mentre la maggioranza della maggioranza è fatta dai rappresentanti di due famiglie. Nel dettaglio. Presidente Marcello Andreolli (potrebbe essere confermato qualora se la sentisse, vista l’età che avanza). Consiglieri privati: Sergio Collini ed il figlio Alessandro, Paola Andreolli (figlia di Marcello), Chiara Materossi Bleggi e (in rappresentanza dei piccoli azionisti) Rudy Serafini.
Poi ci sono i quattro enti pubblici, membri di diritto: il Comune di Pinzolo (che possiede 36.000 azioni), le Regole di Spinale e Manez (che ne possiedono 34.000), l’Asuc di Fisto (che di azioni ne ha 26.000) ed il Comune di Bocenago (proprietario di 4.000).
Nella base sociale c’è un altro ente: il Comune di Tre Ville, che ha ereditato dopo la fusione fra Ragoli, Preore e Montagne una parte di territorio campigliano e 3.000 azioni. Ma non siede in Consiglio.