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I vaccini sono tutti sicuri? Come si fa a prenotare un appuntamento? E a disdirlo? Ecco qui tutte le risposte alle domande sulle vaccinazioni

Scritto da il 13 Luglio 2021

La sola via di uscita da questa pandemia, che ancora morde e fa paura, è la campagna vaccinale. Lo sentiamo dire in continuazione: prima ci si vaccina tutti (o in larghissima parte) e prima ci lasceremo alle spalle il periodo più brutto nella storia moderna di questo pianeta. Ma vaccinarsi è sicuro? E a quale età ci si può vaccinare? Si può scegliere il vaccino “preferito”? Una sola dose è sufficiente per ottenere l’immunizzazione? Ed è possibile anticipare la seconda dose per andare in vacanza più tranquilli? Interrogativi legittimi per ciascuno di noi, che non è un virologo o il ministro della salute, e anche molto frequenti, alle quali cerchiamo qui di dare tutte le risposte. A domanda risposta.

Com’è organizzata la campagna vaccinale? A quali categorie sono aperte le prenotazioni del vaccino?

La campagna di vaccinazione in Trentino è partita lo scorso 27 dicembre, come in tutta Italia, con la somministrazione del vaccino a operatori sanitari e ospiti delle Rsa. A febbraio è partita la vaccinazione della popolazione più fragile e anziana, i circa 35 mila trentini ultra 80enni (partendo dai nati prima del 31 gennaio 1941). Parallelamente sono stati vaccinati anche gli anziani in lista per le Rsa, in modo da poter riprendere gli ingressi nelle strutture. A marzo sono partite poi le vaccinazioni del personale scolastico, degli over 75 (anni di nascita 1942-1946) e degli ultrafragili (malati di fibrosi cistica, dializzati, pazienti in ossigenoterapia, trapiantati o in attesa di trapianto, oncologici, soggetti con disabilità grave). Tra aprile e giugno sono partite progressivamente anche le vaccinazioni per la fascia 70-74 anni (nati dal 1947 al 1951), 65-69 (1952-1956), 60-64 (1957-1961), 55-60 (1962-1966), 50-54 (1967-1971), 45-49 (1972-1976), 40-44 (1977-1981), 18-39 (1982-2003), 16-17 (2004-2005) e 12-15 (2006-2009) e per gli esenti ticket per patologia o invalidità. Le tempistiche della campagna vaccinale sono ovviamente legate alle disponibilità dei vaccini e ai tempi di consegna da parte delle aziende farmaceutiche.

Posso scegliere il vaccino?

Non è possibile scegliere il vaccino. La somministrazione della tipologia di vaccino dipende dall’età e dalla presenza di patologie particolari (oltre che dalla disponibilità degli stessi). Al momento i vaccini utilizzati sono Pfizer (autorizzato a partire dai 12 anni di età), Moderna (autorizzato a partire dai 18 anni di età e per i soggetti più anziani e/o più fragili), Janssen e AstraZeneca (soggetti over 60 non identificati come estremamente vulnerabili).

Ho più di 12 anni. Come posso prenotare la vaccinazione?

Se ha tra i 12 e i 79 anni può prenotare la vaccinazione al CUP online e farla nelle sedi vaccinali dell’Azienda sanitaria o, in alternativa, contattare il suo medico di medicina generale (se aderisce alla campagna vaccinale) e fare la vaccinazione nel suo studio.

Compirò 12 anni a dicembre. Posso prenotare la vaccinazione?
Possono prenotare la vaccinazione i nati a partire dal 2009 che abbiano già compiuto 12 anni di età.

Mi sono ammalato di Covid negli scorsi mesi, posso vaccinarmi comunque?
Per le persone che hanno già avuto l’infezione, decorsa in maniera sintomatica o asintomatica, è possibile considerare la somministrazione di una sola dose, purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall’infezione e preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa.

Ho contratto il Covid-19 dopo la prima dose di vaccino, cosa devo fare?
La seconda dose non viene somministrata in quanto l’infezione è già uno stimolo a produrre gli anticorpi che proteggono dall’infezione.

È possibile anticipare la seconda dose del vaccino?
È possibile anticipare la seconda dose del vaccino tramite il CUP online, selezionando l’apposita card “Gestisci appuntamenti”.

Cos’è la certificazione verde Covid-19 (Eu digital Covid certificate) e come si ottiene?
La Certificazione verde Covid-19 nasce per facilitare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Unione europea durante la pandemia di COVID-19. Attesta di aver fatto la vaccinazione o di essere negativi al tampone o di essere guariti dal Covid-19. La Certificazione contiene un QR Code che permette di verificarne l’autenticità e la validità. La Commissione europea ha creato una piattaforma tecnica comune per garantire che i certificati emessi da uno Stato possano essere verificati nei 27 Paesi dell’UE più Svizzera, Islanda, Norvegia e Lichtenstein. In Italia la Certificazione viene emessa esclusivamente attraverso la Piattaforma nazionale del Ministero della Salute in formato sia digitale sia stampabile. La Certificazione viene generata in automatico e messa a disposizione gratuitamente nei seguenti casi: aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni; aver completato il ciclo vaccinale; essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti; essere guariti da Covid-19 nei sei mesi precedenti.

Cosa posso fare se sono in possesso di una certificazione verde?
La Certificazione verde Covid-19 può essere utilizzata nel nostro Paese per partecipare a eventi pubblici, per accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”. Regioni e Province autonome possono prevedere altri utilizzi della Certificazione verde Covid-19. Dal 1° luglio la Certificazione verde COVID-19 sarà valida come EU digital COVID certificate e renderà più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Prima di partire si informi sulle regole del Paese che vuole visitare.

Che durata ha la certificazione verde? (dal sito del Ministero della salute)
La durata della Certificazione varia a seconda della prestazione sanitaria a cui è collegata. In caso di vaccinazione: per la prima dose dei vaccini che ne richiedono due, la Certificazione sarà generata dal 15° giorno dopo la somministrazione e avrà validità fino alla dose successiva. Nei casi di seconda dose o dose unica per pregressa infezione: la Certificazione sarà generata entro un paio di giorni e avrà validità per 270 giorni (circa nove mesi) dalla data di somministrazione. Nei casi di vaccino monodose: la Certificazione sarà generata dal 15° giorno dopo la somministrazione e avrà validità per 270 giorni (circa nove mesi). Nei casi di tampone negativo la Certificazione sarà generata in poche ore e avrà validità per 48 ore dall’ora del prelievo.
Nei casi di guarigione da Covid-19 la Certificazione sarà generata entro il giorno seguente e avrà validità per 180 giorni (6 mesi).

Come posso ottenere la certificazione verde? (dal Portale nazionale DGC)
Il Ministero della Salute rilascia la Certificazione verde COVID-19 sulla base dei dati trasmessi dalle Regioni e Province Autonome relativi alla vaccinazione, alla negatività al test o alla guarigione dal COVID-19. La certificazione è emessa in formato digitale stampabile. Potrà ricevere una notifica o un avviso via email o via SMS che il certificato è pronto. Può visualizzare, scaricare e stampare il Certificato attraverso le seguenti piattaforme digitali: sul sito dedicato alla certificazione verde (DCG) tramite Tessera sanitaria o identità digitale SPID/CIE; tramite le APP Immuni o IO; dal sito del Fascicolo sanitario elettronico (a breve). Chi non dispone di strumenti digitali (computer o smartphone) potrà rivolgersi al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o in farmacia per il recupero della propria Certificazione verde Covid-19. Per maggiori dettagli sulla certificazione verde consultare la piattaforma nazionale dedicata: https://www.dgc.gov.it/web/

Che documenti sono richiesti per la vaccinazione?
Un documento di identità valido, la tessera sanitaria e i moduli per la vaccinazione compilati.

Posso vaccinarmi in Trentino se vivo stabilmente qui ma sono residente in un’altra regione?
Può vaccinarsi qui anche se non è residente in Trentino. In fase di prenotazione al CUP online dovrà ‘spuntare’ una casella per autocertificare di essere in Trentino stabilmente per motivi di lavoro, assistenza familiare o per altra comprovata e giustificata motivazione.

Possono vaccinarsi in Trentino anche i lavoratori, gli studenti non residenti e i turisti?
Se sei lavoratore, studente o turista in Trentino per più di 14 giorni e hai ricevuto la 1° dose di vaccino in un’altra regione italiana o all’estero, accedi al CUP online https://cup.apss.tn.it/webportal/vaccinocovid/main/home per prenotare la 2° dose nei centri vaccinali dell’APSS.

Ho più di 80 anni, dove posso vaccinarmi e prenotare la vaccinazione?
Il vaccino per la popolazione ultraottantenne va prenotato al CUP online (https://cup.apss.tn.it). È sufficiente avere la tessera sanitaria e scegliere la sede vaccinale di riferimento. Prenotando la prima dose verrà automaticamente fissata anche la seconda. Per garantire la copertura e l’efficacia del vaccino è importante rispettare le tempistiche di somministrazione delle due dosi. In prossimità della data degli appuntamenti sarà inviato un sms di promemoria con il giorno e l’ora della vaccinazione.

Sono un ultra 80enne costretto a letto dalla malattia, posso essere vaccinato a domicilio?
Sì, deve contattare il suo medico di medicina generale che segnalerà il suo caso alle Cure domiciliari.

Come faccio a prenotare la seconda dose di vaccino?
Prenotando la prima dose verrà automaticamente fissato anche l’appuntamento per la seconda dose. Per garantire la copertura e l’efficacia del vaccino è importante rispettare le tempistiche di somministrazione delle due dosi. In prossimità della data degli appuntamenti sarà inviato un sms di promemoria con il giorno e l’ora della vaccinazione.

Serve la prescrizione medica per prenotare la vaccinazione?
No, è sufficiente avere la tessera sanitaria. Può essere anche un parente/amico/caregiver a prenotare la vaccinazione.

Non sono riuscito a trovare posto per vaccinarmi, cosa devo fare?
Deve aspettare qualche giorno e riprovare a prenotare. L’apertura delle liste di prenotazione è progressiva, in base all’approvvigionamento dei vaccini.

Non riesco a prenotare la vaccinazione al CUP online, come posso fare?
Per avere informazioni e supporto nella prenotazione può chiamare il numero verde 800 867 388 (operativo dalle 8 alle 18 dal lunedì al venerdì).

Ho prenotato la vaccinazione al CUP online ma vorrei disdire l’appuntamento. Come posso fare?
Nella sezione del CUP online “Gestisci appuntamenti” può vedere i dettagli dell’appuntamento prenotato e disdirlo.

Ho fatto la vaccinazione, riceverò un certificato vaccinale?
Già dopo la prima dose nella piattaforma TreC (https://trec.trentinosalute.net/home) e nell’App TreC_FSE è disponibile il certificato di avvenuta vaccinazione. Il certificato riporta le date e il numero di dosi effettuate, la tipologia di vaccino e il numero di lotto somministrato. Può abilitarsi a TreC e all’App TreC_FSE con lo SPID o la Carta provinciale dei servizi (tessera sanitaria abilitata). In alternativa può provare a chiedere il certificato anche all’ufficio di igiene pubblica del suo territorio. Dal mese di giugno il certificato vaccinale è visibile anche in FasTreC con il codice identificativo consegnato al momento della vaccinazione. Chi ha concluso il ciclo vaccinale prima di giugno può comunque recuperare il certificato vaccinale seguendo il percorso indicato su FasTreC che richiede la data della prima e della seconda dose.

Posso vaccinarmi in qualsiasi centro vaccinale?
L’indicazione è quella di prenotare la vaccinazione al centro vaccinale del proprio territorio di residenza, perché le liste di prenotazione vengono fatte in considerazione del numero e dell’età degli abitanti. Ma si può tranquillamente scegliere qualsiasi centro vaccinale in base anche alla disponibilità di posti.

Prendo il cortisone, posso vaccinarmi comunque?
Per eventuali controindicazioni alla vaccinazione nel caso in cui stia assumendo medicinali deve consultare il suo medico di medicina generale.

Una sola dose di vaccino è sufficiente a raggiungere l’immunità?
Con i vaccini attualmente in commercio, ad eccezione di Janssen, è fondamentale fare entrambe le dosi di vaccino secondo gli intervalli indicati. Una sola dose di vaccino può essere sufficiente solo nel caso di una pregressa infezione da Sars-CoV2 (sia sintomatica che asintomatica), purché la vaccinazione venga fatta ad almeno tre mesi di distanza dalla documentata infezione e preferibilmente entro i sei mesi dalla stessa (vedi la Circolare ministeriale 3 marzo 2021).

Il vaccino è gratuito?
Sì.

Quali vaccini vengono attualmente utilizzati?
Al momento i vaccini disponibili sono: Pfizer – a partire dai 12 anni di età; Moderna – a partire dai 18 anni di età (destinato anche ai soggetti più anziani e/o più fragili); AstraZeneca – destinato ai soggetti over 60, non identificati come estremamente vulnerabili; Janssen – destinato ai soggetti over 60, non identificati come estremamente vulnerabili.

I vaccini sono sicuri? (dal sito del Ministero della salute)
Sì. I vaccini vengono autorizzati solo dopo un’attenta valutazione del profilo di sicurezza in base agli studi effettuati nella fase di sperimentazione. In ogni caso il profilo di sicurezza verrà continuamente monitorato anche dopo l’autorizzazione.

Che prove ci sono della loro sicurezza, visto che sono stati approvati così velocemente? (dal sito dell’Istituto superiore di sanità)
I test richiesti dalle autorità ed effettuati sui candidati vaccini contro il Sars-Cov-2 sono gli stessi di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. In Europa si è riusciti a velocizzare l’iter grazie alle maggiori risorse a disposizione e adottando un sistema di revisione della documentazione particolare, che prevede di esaminare i risultati delle varie fasi della sperimentazione man mano che arrivano e non ‘in blocco’ alla fine. Nel caso del vaccino Pfizer i test sono stati effettuati su 44mila persone in diversi paesi del mondo.

Per la prima volta verranno usati dei vaccini «a Rna». Che significa? (dal sito dell’Istituto superiore di sanità)
Di solito nella vaccinazione viene iniettato il virus (o il batterio) «indebolito», oppure una parte di esso. Il sistema immunitario riconosce l’«intruso» e produce gli anticorpi che utilizzerà quando incontra quello «vero». Nel caso dei vaccini a Rna invece si inietta l’«istruzione» per produrre una particolare proteina, detta proteina spike, che è quella che il virus utilizza per «attaccarsi» alle cellule. La cellula produce quindi da sola la proteina «estranea», che una volta riconosciuta fa attivare la produzione degli anticorpi.

Questa tecnologia è pericolosa? Rischio modifiche al mio Dna? (dal sito dell’Istituto superiore di sanità)
Oltre a non avere le «istruzioni» per modificare il Dna, l’Rna messaggero non entra mai nel nucleo della cellula, che è la parte che contiene il genoma, e non può quindi alterarlo in nessun modo. Inoltre l’Rna messaggero si degrada dopo pochi giorni, una volta eseguito il suo «compito».

Quanto dura la protezione? Una volta fatto il vaccino posso tornare alla vita di prima della pandemia? (dal sito dell’Istituto superiore di sanità)
Le osservazioni fatte nei test finora hanno dimostrato che la protezione dura alcuni mesi, mentre bisognerà aspettare periodi di osservazione più lunghi per capire se una vaccinazione sarà sufficiente per più anni o servirà ripeterla. Non è ancora chiaro, ma sono in corso studi in merito, se il vaccino protegge solo dalla malattia o impedisce anche l’infezione. Almeno in un primo momento anche chi è vaccinato dovrebbe mantenere alcune misure di protezione.

Quali sono gli effetti collaterali? (dal sito dell’Istituto superiore di sanità)
Come tutti i vaccini anche quelli contro il Sars-Cov-2 possono dare effetti indesiderati. Nel corso della sperimentazione sono state riscontrate le reazioni comuni, già viste in altre vaccinazioni. In tutti i paesi che hanno adottato il vaccino, Italia compresa, c’è comunque un sistema di sorveglianza che raccoglie le segnalazioni.

Chi controlla le reazioni avverse? A chi bisogna comunicarle? E chi le valuta? (dal sito del Ministero della salute)
L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), oltre alle attività di farmacovigilanza normalmente previste per farmaci e vaccini (basate sulle segnalazioni spontanee e sulle reti di farmacovigilanza già presenti), promuoverà l’avvio di alcuni studi indipendenti post-autorizzativi sui vaccini COVID-19. Le attività di vigilanza riguarderanno sia la raccolta e valutazione delle segnalazioni spontanee di sospetta reazione avversa (farmacovigilanza passiva) che azioni proattive, attraverso studi/progetti di farmaco-epidemiologia (farmacovigilanza attiva). Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato riconducibile alla somministrazione del vaccino deve rivolgersi al suo medico curante o contattare il centro vaccinale. Può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente online sul portale www.vigifarmaco.it o compilando la scheda pubblicata sul sito dell’AIFA e inviandola per email a farmacovigilanza@apss.tn.it.

Quante dosi servono per essere immunizzati? (dal sito del Ministero della salute)
Per quanto riguarda i vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca sono previste due dosi, a distanza di alcune settimane l’una dall’altra, in base al tipo di vaccino. Per le persone che hanno già avuto l’infezione, decorsa in maniera sintomatica o asintomatica, è possibile considerare la somministrazione di una sola dose, purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall’infezione e preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa. L’indicazione non è applicabile ai soggetti con immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, nei quali si raccomanda di effettuare comunque due dosi per i vaccini a oggi disponibili, non essendo prevedibile la protezione immunologica conferita dall’infezione da SARS-CoV-2 e la durata della stessa. Per il vaccino Janssen è prevista la somministrazione di una sola dose.

Quanto tempo deve passare perché io sia protetto dalla vaccinazione contro il Covid-19? (dal sito del Ministero della salute)
Gli studi clinici su Pfizer e Moderna hanno dimostrato un’efficacia molto elevata dei vaccini, rispettivamente, dopo una settimana e dopo due settimane dalla seconda dose. Per quanto riguarda AstraZeneca studi clinici hanno dimostrato la massima efficacia dopo 15 giorni dalla seconda dose. Il massimo della protezione si ha, quindi, dopo i periodi indicati. Sebbene anche dopo la prima dose è verosimile che ci sia una certa protezione dal virus, questa non è immediata dopo l’inoculazione del vaccino, ma si sviluppa progressivamente dopo almeno 7-14 giorni dall’iniezione. La seconda dose del vaccino, effettuata ad almeno 21 giorni dalla prima dose per Pfizer, a 28 per Moderna e nel corso della 12a settimana dalla prima dose per AstraZeneca, ha il compito di rinforzare la protezione e renderla più prolungata.

Perché è stata posticipata la seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna?
Per quanto riguarda l’intervallo tra prima e seconda dose dei vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna), con la circolare 9 aprile 2021 e la circolare 5 maggio 2021 sono stati trasmessi, rispettivamente, i pareri della Commissione tecnico scientifica di AIFA e del Comitato tecnico scientifico, che permettono di prolungare la somministrazione della seconda dose nella sesta settimana (entro 42 giorni) dalla prima, rispetto ai tempi indicati inizialmente.
Per quanto riguarda l’efficacia del vaccino monodose Janssen nelle forme gravi arriva fino al 77% dopo 14 giorni dalla somministrazione e all’85% dopo 28 giorni dalla somministrazione. I dati attualmente disponibili hanno mostrato che nei soggetti over 65 non si è notata alcuna flessione nell’efficacia.

Sarà obbligatorio vaccinarsi?
Al momento non è intenzione del Governo disporre l’obbligatorietà della vaccinazione. Nel corso della campagna sarà valutato il tasso di adesione dei cittadini. Con il decreto legge 44/2021, in vigore dal 1° aprile 2021, è stato introdotto l’obbligo vaccinale per le professioni sanitarie.

I bambini e i ragazzi possono essere vaccinati?
Al momento sono stati autorizzati il vaccino Moderna a partire dai 18 anni di età e il vaccino Pfizer a partire dai 12 anni di età.

Le persone immunodepresse potranno essere vaccinate? (dal sito del Ministero della salute)
Sono disponibili dati limitati sulle persone con immunodeficienza o in trattamento con farmaci immunomodulanti. Sebbene tali soggetti possano non rispondere altrettanto bene al vaccino, non sussistono particolari problemi di sicurezza. Secondo il Piano strategico le persone con immunodeficienza o in trattamento con farmaci immunomodulanti dovranno essere vaccinate nelle prime fasi, in quanto maggiormente suscettibili di ammalarsi di COVID-19.

Le persone vaccinate possono trasmettere comunque l’infezione ad altre persone? (dal sito dell’AIFA)
Gli studi per stabilire se le persone vaccinate, infettate in modo asintomatico, possano contagiare altre persone sono in corso. Poiché è possibile che, nonostante l’immunità protettiva, in qualche caso il virus possa persistere nascosto nella mucosa nasale, le persone vaccinate e quelle che sono in contatto con loro devono continuare ad adottare le misure di protezione anti COVID-19.

Le donne in gravidanza o che stanno allattando possono vaccinarsi? (dal sito dell’AIFA)
I dati sull’uso dei vaccini durante la gravidanza e in allattamento sono tuttora molto limitati, tuttavia studi di laboratorio su modelli animali non hanno mostrato effetti dannosi. In particolare, i vaccini non sono controindicati e non escludono a priori le donne in gravidanza dalla vaccinazione, perché la gravidanza, soprattutto se combinata con altri fattori di rischio come il diabete, le malattie cardiovascolari e l’obesità, potrebbe renderle maggiormente esposte a rischi in caso di malattia COVID-19 grave. Per quanto riguarda l’allattamento al seno, sebbene non ci siano studi specifici, sulla base della plausibilità biologica non è previsto alcun rischio che impedisca di continuare l’allattamento al seno.

Saranno vaccinati soltanto i cittadini italiani?
Secondo lo schema di priorità definito nel Piano vaccini saranno vaccinate tutte le persone presenti sul territorio italiano, residenti, con o senza permesso di soggiorno ai sensi dell’articolo 35 del testo unico sull’immigrazione.


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