Turismo accessibile, un diritto per 127 milioni di europei disabili-over 65
Scritto da Red.azione il 14 Ottobre 2021
Il bagno per le persone disabili c’è, ma è pieno di scope e secchi per le pulizie e quindi inutilizzabile. La finestra ha una vista incantevole, ma è troppo alta perché una persona sulla carrozzina possa godersela.
C’è anche un percorso per non vedenti: peccato che finisca contro il muro. Non è che un piccolo spaccato delle disavventure che possono capitare in un viaggio alle persone con disabilità ma anche progressivamente agli over 65: un bacino enorme se si pensa che solo in Europa queste due categorie comprendono ben 127 milioni di persone, di cui 10 milioni in Italia con un fatturato potenziale di 800 miliardi l’anno. Siamo alle solite: l’Italia non è indietro solo sulle strutture ma anche nella mentalità. Qualcosa ultimamente si sta muovendo però e lo dimostra il fatto che il ministro Massimo Garavaglia, annunciando al TTG Travel Experience di Rimini l’arrivo (forse domani in Cdm) di un decreto da 2 miliardi di euro (4 con l’effetto leva) di credito d’imposta a fondo perduto per la ristrutturazione delle strutture ricettive, sottolinei che anche l’accessibilità fa parte della riqualificazione.
E dica: “E’ un problema che ci riguarda tutti, anche se non siamo disabili. Infatti ci riguarderà se, come speriamo tutti, invecchieremo e moriremo più tardi possibile”. Garavaglia si sta occupando del problema anche assieme alla ministra Erika Stefani. Dei 100 milioni del fondo per l’Inclusione, infatti, 30 milioni saranno dedicati al turismo accessibile visto che in Europa solo il 9% delle strutture sono realmente accessibili ai disabili.
Gli ultimi sviluppi li racconta all’ANSA Roberto Vitali, grande esperto di ospitalità accessibile e ceo e cofondatore di Village for All – V4A, protagonista di più di un panel al TTG Travel Experience. “Mi occupo di questo argomento da più di 30 anni – spiega Vitali – e lo vivo sulla mia pelle da quando a 15 anni un incidente mi ha costretto alla carrozzina. Quest’anno per la prima volta ho partecipato a un forum sul turismo della salute accanto a un ministro (Massimo Garavaglia) e ai vertici di Enit e Federterme. Non mi era mai capitato. Penso che anche la pandemia abbia fatto capire qualcosa in più e abbia portato un attenzione diversa al tema dell’accessibilità, una maggiore attenzione al tema delle persone e delle loro esigenze”.
In passato c’era più omologazione: “L’atteggiamento era: questo era il prodotto, se ti va bene ok, altrimenti non mi importa. Tante volte ho fatto notare che l’asciugamano era appeso troppo in alto e mi è stato risposto: “Che importa? Chiami la reception…”. Invece adesso c’è una maggiore disponibilità alla personalizzazione e quindi la accoglienza di tutti i tipi di cliente. Il turismo accessibile non è solo un bagno a norma di legge ma il mondo dell’ospitalità è molto di più: accogliere le persone, farle sentire a loro agio e farle stare bene”.
Infine è di qualche giorno fa la nascita di Badtraveller, “una sorta di Tripadvisor per persone disabili” come lo definisce il suo ideatore Gian Luca Santinelli, agente di viaggio di Macerata: serve non solo per scambiarsi consigli, fare segnalazioni e viaggiare meglio ma anche per sensibilizzare le strutture ricettive.